Anticamente “l’erta dei sassi” – così era conosciuta la Salita- era collegata da una grandiosa scalinata con più di cento gradini con la sottostante Via dei Servi.
La “montâ” incorniciata da due muraglioni si arrampicava fino alla scomparsa chiesa di Santa Margherita della Rocchetta (detta anche “monastero della Rocca” perché costruita sulle rocce del colle di Carignano) situata poco sopra quelle che erano le Batterie di Carignano dette anche – appunto – batterie di Santa Margherita.
Qui in prossimità delle omonime mura cinquecentesche che andavano da Scalinata S. Margherita a Piazza Redoano (anch’esse cancellate dal piccone risanatore della distruzione Madre di Dio) si trovava quella che, all’incrocio fra Via Rivoli e Corso Aurelio Saffi, era chiamata piazza della Cava, il sito da cui si estraeva il materiale utile al prolungamento del molo.
Da un lato le signorili dimore di Via Mylius protette dal muraglione.
Sullo sfondo il porto e il Matitone.
Con la sua caratteristica mattonata Salita Sassi sembra un irripetibile trampolino verso il mare.
La Grande Bellezza…