Nell’oratorio attiguo alla chiesa della Santissima Concezione in Piazza dei Cappuccini, meglio nota come del Padre Santo, si trova uno dei presepi più amati dai genovesi.
Tale ambientazione venne allestita per la prima volta nel 1842: i personaggi sono sparpagliati in un classico borgo nostrano impreziosito sullo sfondo da una scenografia di monti con uno scorcio di mare all’orizzonte.
La tradizione che vuole le principali statuine riconducibili al Maragliano, o quanto meno alla sua bottega, non trova in realtà riscontro oggettivo nei documenti dei Cappuccini.
Anzi le figure di dimensioni e gli abiti di fogge varie, per quanto pregevoli, lasciano ipotizzare fatture e genesi diverse.
Da recenti studi è apparsa infatti plausibile la paternità di un altro meno noto esponente settecentesco della scultura genovese di nome Giulio Casanova.
A conferma di tale ipotesi è la presenza ricorrente di tale artista, associata ad altre opere, negli archivi del complesso religioso stesso.
Oltre a quelle del Casanova degni di attenzione sono in particolare alcuni manichini lignei di scuola napoletana e alcune sculture di animali provenienti dal presepe Brignole -Sale, custodito quasi integralmente nel convento delle Brigoline in Viale Centurione Bracelli, a Marassi.
Fra queste risalta in primo piano la figura di un asino caduto e disobbediente e sordo agli ordini del suo padrone.
anche se sono ultrasettantenne x me il presepe continua a stupirmi ed avere una magia tutta sua come quando avevo 7 anni e ci mettevano il “cappotto” x andare nella camera “dei ravatti” freddissima a vederlo
I presepi genovesi sono meravigliosi. Grazie.